Fieragricola diventa capitale dell’agribusiness a Veronafiere
Nuovi strumenti tecnologici, idee e processi per affrontare le sfide di un mondo che cambia, anche dal punto di vista climatico: a Veronafiere va in scena l’agricoltura del futuro. Dal 31 gennaio al 3 febbraio 2024, torna Fieragricola, il salone internazionale dedicato al settore primario che taglia il traguardo delle 116 edizioni.
Sono 11 i padiglioni occupati con 820 aziende provenienti dall’Italia e da 20 paesi esteri, su un totale di oltre 52mila metri quadrati espositivi, a cui si somma l’area esterna da oltre 4mila metri quadrati per le prove dinamiche dei mezzi agricoli portati dalle maggiori case produttrici.
Il format espositivo trasversale di Fieragricola abbraccia tutti i principali settori dell’agricoltura (meccanica agricola, zootecnia, colture specializzate, energie rinnovabili, servizi e tecnologie hi-tech) e proietta Verona come capitale dell’agribusiness, comparto che per l’Italia vale oltre 620 miliardi di euro di fatturato e più di 60 miliardi di export.
«Fieragricola mette in mostra innovazioni per la crescita dell’agricoltura, settore strategico in ambito economico e sociale, oggi chiamato a rispondere alle esigenze di un incremento della popolazione mondiale, a migliorare produttività e resilienza a fronte di cambiamenti climatici, garantendo al contempo redditività agli imprenditori agricoli – dichiara il presidente di Veronafiere, Federico Bricolo –. Con Fieragricola, inoltre, Verona si conferma una piazza di confronto sul futuro dell’agricoltura italiana ed europea che coinvolge mondo produttivo, associazioni di categoria e istituzioni, prime fra tutte, il ministero dell’Agricoltura e la Regione del Veneto».
Veronafiere sta spingendo per accelerare il processo di internazionalizzazione di tutti i suoi prodotti e Fieragricola non fa eccezione. Al salone sono accreditati buyer esteri da 28 Paesi, in particolare dell’Est Europa, dell’Africa e del Medio Oriente, selezionati in collaborazione con l’Agenzia ICE.
In particolare, a Verona è forte la presenza di operatori commerciali dal continente africano (Algeria, Egitto, Etiopia, Ghana, Kenya, Mozambico, Senegal e Tunisia), alla ricerca di soluzioni all’avanguardia nei campi della meccanica agricola, della zootecnia e delle tecnologie per il risparmio idrico.
A Fieragricola, oltre alla parte espositiva, è di grande richiamo la sezione convegnistica, con oltre 140 appuntamenti nei quattro giorni di manifestazione e un filo conduttore: l’agricoltura nel clima che cambia. I seminari e i workshop organizzati sul climate change, in particolare, si rivolgono agli operatori agricoli e indicano strategie, tecniche e pratiche per attivare processi di adattamento con cui continuare a produrre con qualità, in modo sostenibile e competitivo.
«I cambiamenti climatici sono il filo rosso di questa 116ª edizione di Fieragricola – commenta Maurizio Danese, amministratore delegato di Veronafiere –. Negli ultimi anni hanno influito sulle produzioni italiane con danni superiori ai 6 miliardi di euro nel 2023. Per questo, oltre ad uno speciale ciclo di conferenze in fiera per analizzare il problema insieme a scienziati, tecnici, accademici e istituzioni, Fieragricola punta sull’agricoltura 4.0 e le sue applicazioni pratiche nel campo del digitale, della robotica, del risparmio delle risorse idriche e della produzione di energie rinnovabili. Tutte soluzioni per un’agricoltura più resiliente e più sostenibile a livello di emissioni e tutela del suolo».
Dopo il debutto nel 2022, la casa dell’innovazione resta «Fieragricola Tech», un intero padiglione (11) dedicato all’agricoltura digitale, ai sistemi per l’irrigazione smart, alle agroenergie e agli strumenti di biosolutions per la protezione del terreno in ottica rigenerativa.
La zootecnia, con tre padiglioni, infine, si conferma un altro dei punti fermi di Fieragricola, fra spinte tecnologiche e la valorizzazione dei reflui nella duplice direzione della fertilizzazione organica e della produzione di biogas e biometano, in ottica di circolarità dell’agricoltura. Senza dimenticare i grandi concorsi zootecnici internazionali, con le migliori bovine da latte provenienti dall’Italia e dall’Europa, in gara nel ring del padiglione 10.