Vinitaly India Roadshow a New Delhi con 100 operatori e buyer
L’India entra nel piano di sviluppo internazionale del brand fieristico di promozione del vino italiano con la prima edizione di Vinitaly India Roadshow, in programma il 7 e 8 marzo a New Delhi. Organizzato da Veronafiere in collaborazione con la Camera di commercio indiana (Icc) e il sostegno dell’Ambasciata d’Italia a New Delhi, Vinitaly India Roadshow si presenta con una selezione di 12 player rappresentativi dell’offerta enologica tricolore.
Tra questi, le collettive di Piemonte Land of Wine (che raduna i 14 Consorzi piemontesi del vino), Italia del vino Consorzio (23 aziende da 16 regioni), Angelini Wines & Estates (con le sue tenute produttive in 4 regioni) e Uvaitaly (11 produttori da 5 regioni).
In programma all’hotel Vivanta Dwarka incontri b2b con 100 operatori tra importatori, responsabili liquor store e manager dell’horeca già accreditati e profilati anche dalla Camera di commercio indiana e che amplieranno gli inviti alla 57ª edizione di Vinitaly, a Verona dal 6 al 9 aprile.
«In un contesto di guerre commerciali in forte ascesa – dichiara il presidente di Veronafiere SpA, Federico Bricolo – guardiamo con interesse la partnership strategica tra India e Unione Europea annunciata pochi giorni fa. Ad oggi le vendite di vino italiano in India sono marginali se confrontate con il business complessivo dei nostri prodotti nel mondo, che nel 2024 hanno superato gli 8 miliardi di dollari di export. Ma – conclude Bricolo – siamo convinti che l’India possa rappresentare un mercato di sbocco sempre più importante per una bevanda, come il vino, da sempre simbolo di moderazione nei consumi di alcol. Il nostro Osservatorio Unione italiana vini-Vinitaly stima, infatti, una crescita dei consumi del 40% tra il 2024 e il 2028. Una prospettiva che, grazie ai nuovi accordi bilaterali, potrebbe riservare incrementi maggiori».
«Con Vinitaly rappresentiamo il vino italiano e il principale Paese produttore al mondo per varietà che è l’Italia. La nostra fiera è il primo evento al mondo di promozione del vino italiano con 90mila operatori dei quali oltre un terzo provenienti da 140 nazioni in media ogni anno a Verona – sottolinea il direttore generale di Veronafiere SpA, Adolfo Rebughini –. A Vinitaly i buyer indiani sono già ospiti fissi, oltre un centinaio quelli presenti all’ultima edizione, ma non basta: auspichiamo di rendere la partecipazione sempre più centrale. Siamo qui, infatti, per promuovere il vino italiano con alcune compagini di primaria importanza, ma anche per alzare il livello di partnership con un rapporto continuativo e preferenziale con l’obiettivo di selezionare e attirare sempre più operatori professionali al Vinitaly. L’India è un Paese in forte crescita economica e conosce meglio di altri tra quelli asiatici la cultura e le tradizioni occidentali, che in parte già condivide».
Per quanto riguarda il mercato, il vino italiano in India esprime un valore al dettaglio di 33 milioni di dollari statunitensi (tasse incluse) con una quota di mercato sull’import che sfiora il 17%. Si tratta del terzo fornitore a valore in un mercato da 418 milioni di dollari, dominato in volume dai vini domestici (77%) che rappresentano una quota a valore del 50%.
A volume l’Italia rappresenta il secondo player dei prodotti d’importazione con circa un milione di litri, mentre a valore è dietro ad Australia (share al 30%) e Francia (19%). La criticità è data dal posizionamento del vino tricolore, per il 70% legato a prodotti entry level, con la Francia che presidia il segmento premium. In forte crescita, secondo l’Osservatorio Uiv-Vinitaly su base Iwsr, la tipologia spumanti italiani, che entro il 2028 vedrà raddoppiare le proprie vendite raggiungendo quota 20 milioni di dollari.
Numeri questi destinati a una sostanziosa revisione al rialzo una volta finalizzato l’accordo di libero scambio annunciato dal primo ministro indiano, Narenda Modi, e la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, la cui firma è prevista entro la fine di quest’anno.